Michela Fucile
Yacht Broker è un’azienda presente a Viareggio da oltre mezzo secolo, quali sono i principali servizi di cui si occupa?
Yacht broker è nata come primo punto di ormeggio nel 1954 per imbarcazioni da diporto. Negli anni abbiamo migliorato l’accoglienza, gli ormeggi e i servizi andando incontro alle nuove esigenze dei nostri clienti.
Che tipo di clientela arriva in banchina?
Il nostro target è quello dei mega Yacht ossia imbarcazioni da diporto dai 24 agli 80 metri. I posti che noi offriamo non sono numerosi ma ben attrezzati e questo lo dimostra il fatto che abbiamo clienti storici che sono con noi dal 1954, quando mio padre ha iniziato l’attività. Durante la stagione estiva abbiamo dalle 45 alle 60 presenze di megayacht che si alternano ai posti barca.
Quali innovazioni avete prodotto negli anni?
Abbiamo spinto molto sull’elettrificazione della banchina in modo da offrire servizi di ormeggio non inquinanti.
Negli ultimi anni abbiamo investito sull’energia Green tramite l’utilizzo di impianti fotovoltaici.
Questa è un’azienda che è cresciuta insieme alla vostra famiglia, che significa per voi?
Alla base del nostro lavoro c’è la famiglia, un ricambio generazionale che è partito con mio padre e adesso sta per entrare a far parte del team la quarta generazione: il maggiore dei miei nipoti.
Noi viviamo l’azienda come una seconda casa e i nostri figli e nipoti sono cresciuti in questo mondo.
Mio padre fin da ragazzina mi ha sempre trasmesso la sua passione per il mare e per l’azienda, e questa è cresciuta insieme alla nostra famiglia.
Negli ultimi anni avete aggiunto un servizio di coworking rivolto a professionisti e imprese. Una forma innovativa di uso dei vostri spazi di ufficio e in particolare dell’houseboat attraccata alla vostra banchina.
In darsena c’è una carenza di spazi dedicati freelance e smartworkers.
Il coworking è un’idea che ho sposato perché vedo in questi spazi collaborativi il potenziale per poter creare una rete di professionisti con i quali crescere professionalmente e ampliare gli orizzonti. All’interno dello spazio smartCO2 abbiamo avuto figure professionali molto diverse.
Come avete affrontato i problemi di distanziamento che sono sopraggiunti?
Ovviamente all’interno dei locali di coworking la sicurezza per la propria salute è essenziale; infatti abbiamo adottato tutte le precauzioni necessarie subito dopo il primo lockdown. La sicurezza e l’ambiente ritornano sempre, soprattutto nella nostra occupazione principale: bisogna sempre dare un buon servizio in sicurezza. Facciamo corsi di aggiornamento continuativi per mantenere i più alti standard di sicurezza nella nostra banchina.